La riproduzione digitale ai fini della fruizione indiretta
Le motivazioni per digitalizzare contestualmente all'intervento di restauro sono molteplici, non ultima soddisfare l'orientamento che anche il "restauro del libro e della carta" deve avere: favorire e previlegiare la conservazione di opere fragili o rare limitandone l'accesso fisico e, nel contempo, renderle virtualmente fruibili alla conservazione.
Oltre al citato motivo, non sono da escludere i seguenti:
* accessibilità veloce e non condizionata alla presenza fisica dell'opera;
* ricerche contestuali mediante l'utilizzo di database con metadati;
* accessibilità delle opere poco conosciute, non ristampabili;
* diminuzione dei costi necessari alla fruizione, anche multiutenza.
Se da un lato l'acquisizione dell'immagine e la sua elaborazione a video richiede professionalità di tipo informatico e fotografico, alla quale siamo in grado di rispondere concretamente, d'altro canto ci rendiamo conto che inizializzare un ampio progetto di digitalizzazione e fruizione può risultare molto complesso e soprattutto demotivante, se messo in relazione al rapido progresso in campo tecnologico. Infatti il rischio in cui si suppone di incorrere, creando un archivio digitale, è che lo stesso possa rivelarsi ben presto obsoleto sia per il software che l'hardware utilizzati; tutto ciò spesso scoraggia l'inizio del progetto stesso. A nostro avviso questo è sostanzialmente un approccio di partenza alquanto pessimistico e deve essere in qualche modo superato, o si dovrebbe tendere almeno all'acquisizione delle immagini nel momento più opportuno ed economicamente meno incidente.
Perciò l'operazione di restauro "in ogni caso" dovrebbe essere accompagnata da una riproduzione fotografica. Essa andrebbe eseguita non solo, come d'obbligo, per testimoniare lo status dell'opera e per documentare le fasi di intervento, bensì concretizzando la possibilità di rendere fruibile l'opera, dopo il restauro, anche senza coinvolgerla nella manipolazione.
In definitiva possiamo sostenere che, per qualsivoglia progetto di digitalizzazione si intraprenda, sarà comunque necessario ed opportuno disporre fin dall'inizio di un'immagine tecnicamente perfetta, cromaticamente bilanciata, che sia almeno fruibile su un "pc locale" o "intranet" in un contesto di navigabilità logica e strutturata. Pur non interagendo con altre basi di dati, anche la semplice consultazione digitale "isolata" di un registro notarile o di un registro archivistico e parrocchiale potrà soddisfare l'esigenza primaria di conservare il bene librario in modo ottimale, produrre copie senza fotocopiare, divulgare all'interno della comunità ristretta ecc. ecc.
Cenni su tecnica e attrezzatura utilizzate, presso il nostro laboratorio, per la creazione delle immagini digitali di libri, incisioni e documenti:
* ripresa su stativo, con piano di ripresa orizzontale;
* macchina fotografica digitale professionale Nikon (files RAW 10 mp circa);
* obiettivi Nikon Nikkor di elevata luminosità, per ottenere immagini prive di distorsioni, con elevata nitidezza e ottima resa cromatica ed elevato contrasto d'immagine;
* illuminazione daylight artificiale, a mezzo di 8 lampade fluorescenti speciali 5400°K
Il Workflow del file digitale, dal momento dell'acquisizione in RAW alla produzione finale, è in funzione delle richieste specifiche del committente; in ogni caso il "negativo digitale" sarà prodotto in modo tecnicamente perfetto, in modo tale da poter soddisfare successive elaborazioni, tenendo conto che dovrà rispondere a requisiti imprescindibili quali la resa cromatica e la piena leggibilità.
(Una foto d'esempio di acquisizione digitale è all' interno della sezione contenente i lavori eseguiti)
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